In Italia dal 2006 le persone che lavorano nel settore turistico, sia a tempo pieno, sia a tempo parziale, sono aumentate del 20% circa passando da 772.000 ad oltre 925.000 lavoratori. Questo significa che, complessivamente, nel settore turistico operano in Italia ben il 5% del totale dei lavoratori.
Il dato, in particolare, emerge da un’elaborazione effettuata dalla FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e dalla Federalberghi, avvalendosi della collaborazione dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, sui dati relativi all’ultimo triennio.
Pur tuttavia, per l’ultimo anno la Federalberghi sottolinea come quello turistico sia il settore a maggior rischio di recessione, ragion per cui occorre intervenire con urgenza per evitare ricadute negative sui livelli occupazionali. Per questo motivo, la FIPE e la Federalberghi ritengono che sia necessario dare ossigeno al comparto partendo dalla riduzione dell’imposta sul valore aggiunto.
Inoltre, sarebbe allo stesso modo di fondamentale importanza l’estensione anche al settore turistico delle normative sul credito e la rapida attuazione della moratoria sui crediti che gli istituti di credito vantano nei confronti delle piccole e medie imprese. Di conseguenza, secondo Giuseppe Cassarà, vicepresidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, occorre istituire una cabina di regia che permetta al Governo e alle forze produttive in campo di monitorare l’andamento del mercato, prendere le decisioni e adottare i rimedi adeguati a sostegno del comparto.