In questo articolo parleremo delle tecniche di coltivazione, cioè di tutte quelle tecniche precise che servono per seminare una pianta, seguirne e sostenerne lo sviluppo dopo la nascita fino a giungere alla maturazione, dove avviene la raccolta dei frutti.
Ci sono dunque diverse tecniche per la coltivazione diretta del terreno, come la sarchiatura, la rincalzatura, l’imbianchimento e la forzatura, la cimatura e la sbottonatura oltre alla impollinazione e alla nutrizione. Ultima per ordine cronologico ma non per importanza è la pacciamatura.
Occorre una zappa per effettuare la sarchiatura, che corrisponde a lavorare la terra intorno agli ortaggi, dove c’è necessità: questo procedimento riduce fino ad eliminare gli infestanti sotterranei, come la gramigna, che si sviluppano sotto il terreno sotto forma di fitto apparato radicale. Inoltre la sarchiatura permette di apportare la luce necessaria e le sostanze nutritive indispensabili alla pianta.
Inoltre la sarchiatura rende il terreno sciolto e ben ossigenato, condizione necessaria e sufficiente alla migliore crescita possibile della pianta o dell’arbusto che stiamo coltivando.
La rincalzatura corrisponde ad ammucchiare terra intorno al fusto della pianta: può essere fatta per diversi motivi, come quello di proteggere dal gelo i germogli nati per primi, alle prime giornate tiepide della primavera. Capita sovente che le prime giornate di sole, magari con solo due o tre ore di sole caldo al pomeriggio, facciano spuntare i primi germogli. Questi vanno dunque rincalzati, perché a sera le temperature scendono in questa stagione.
Inoltre un mucchietto di terra alla base di un piccola pianta in germoglio ne aumenta di certo la stabilità, c’è uno speciale attrezzo per questo scopo detto sarchiatoio a collo d’oca. L’operazione di rincalzo del terreno attorno al germogli va ripetuta spesso, appena se ne intravede la necessità.
L’imbianchimento serve a protegger alcuni ortaggi dalla luce solare per uno scopo ben preciso: per motivi culinari. Infatti impedendo alla luce solare diretta di raggiungere gli ortaggi, questi prenderanno un sapore più gradevole. Si toglie la formazione di clorofilla e quindi il colore verde, perché viene a mancare la luce, elemento che innesca appunto il meccanismo della formazione di clorofilla.
Per l’imbianchimento occorre dunque coprire la pianta con un vaso di plastica: chiudete anche i fori di scarico per togliere del tutto la luce.
La forzatura è un altro procedimento di coltivazione e consiste nell’ottenere piante sul punti di raccolta, così come ortaggi maturi, prima della normale stagione annuale; in questo modo si gioca in anticipo sui tempi, si possono vendere prodotti ortofrutticoli al costo di primizie, con un notevole guadagno rispetto alla stagione normale dello stesso prodotto. Occorre fare delle serre riparate dal gelo: alle piante saranno sufficienti quindi gradi centigradi per crescere e svilupparsi.
Il diradamento, invece, è un processo per il quale vengono estirpate, oltre allepiante parassite, anche le piante malate o che non stanno crescendo nel migliore dei modi: si tratta dunque di una selezione vera e propria che andremmo ad operare, per permettere alle piante migliori di crescere e svilupparsi al meglio.
In questo modo elimineremo in anticipo le piante destinate a non svilupparsi pienamente o ad ammalarsi. Il diradamento, inoltre, crea i giusti spazi tra una pianta e l’altra, lasciando circolare aria e ossigeno nelle dovute proporzioni e quantità.