Risulta essere una pianta aromatica erbacea della famiglia delle Iridacee ed è originaria dell’Asia Minore e dell’Europa Orientale, ma diffussisima oggi la sua coltivazione in tantissime zone dell’Abruzzo.
Pianta aromatica perenne dotata di un bulbo sferico bianco all’interno e rossiccio all’esterno ed ha fioritura autunnale, può raggiungere anche l’altezza di circa trenta centimetri, e ha delle foglie che somigliano a quelle di tutti i crochi, filiformi ed allungate di colore grigio verde, mentre i fiori a forma di imbuto color viola-lilla, si schiudono al sole per poi richiudersi al buio o quando piove.
Ha tre stami che fuoriescono dal calice è ciò lo distingue dal Colchicum una varietà velenosa, ha bisogno di un terreno calcareo, siliceo ed argilloso concimato con stallatico , ama molto il sole, e non teme il gelo. Il bulbo dello zafferano va tolto dal terreno se è a riposo, circa dopo un anno che lo coltiviamo, e mettere a dimora insieme ai bulbi laterali a circa dieci centimetri di profondità del terreno.
In questa guida su come coltivare lo zafferano presente sul sito Coltivazione.net è possibile trovare informazioni più dettagliate sulle operazioni da eseguire per la coltivazione.
La raccolta dei fiori va effettuata in mattinata, prima che il calice si apra e gli stimmi vengano rovinati, dopo aver raccolti i fiori dobbiamo separare gli stimmi dalle corolle e essicati e conservati in barattoli ermeticamente chiusi.
Risulta essere una spezia molto comune che dona a diverse nostre ricette un’aroma e un gusto particolare.